Fin dal XVIII secolo, la Famiglia Vesce è insediata nell'odierno Comune di Pietradefusi, in pieno Agro Taurasino..




FAMIGLIA VESCE
Fin dal XVIII secolo, la Famiglia Vesce è insediata nell’odierno Comune di Pietradefusi, in pieno Agro Taurasino.
L’arte medica costituisce da molte generazioni la missione sociale della famiglia. Giuseppe Vesce, che nel 1754 aveva 21 anni e abitava nella piazza di S. Elena Irpino, allora denominato Piscero, era uno dei tre Chirurghi della Universitas di Pietra delli fusi: non “Dottore Fisico” (ovvero Fisico Filosofo), ma Cerusico. A quei tempi, infatti, la chirurgia era demandata a pratici, e distinta dalla professione clinica, la quale era limitata alla diagnosi e alla Terapia Medica. La sua arte venne tramandata e, verso la metà del 1800, certamente praticata unitamente alle estrazioni dentarie, nella stessa casa in piazza, da suo nipote commerciante di tessuti Carmine Antonio (1829-1914). Suo figlio, Don Fortunato (1868-1957), conseguì la laurea in medicina e chirurgia nel 1893 presso l’Università di Napoli e partecipò alla Prima guerra mondiale come capitano medico dislocato presso l’ospedale militare n. 108 di Savigliano (CN). Dopo la guerra, egli ricoprì la carica di Ufficiale Sanitario Consorziale del Comune di Pietradefusi, la cui Condotta Medica si estendeva fino a Calore e comprendeva molte frazioni e borghi, alcuni dei quali raggiungibili solo con cavalcatura.
A cavallo del XX secolo, la famiglia di Don Fortunato Vesce, con il contributo fondante di sua moglie Euresta Mazzarella, assisté culturalmente e moralmente la popolazione di Pietradefusi, sostentandone le famiglie povere. Il loro unico figlio maschio, Carmine Antonio (1907-1982), dopo la laurea in medicina presso l’università di Napoli, si dedicò alla ricerca clinica e conseguì la libera docenza in Medicina del Lavoro (1939) sotto la guida del Prof. Nicolò Castellino che ricopriva la prima cattedra universitaria italiana di questa nuova disciplina. Fu ufficiale medico, dislocato in Grecia durante il II conflitto mondiale. Dei suoi cinque figli, i tre maschi sono medici: Fortunato, specializzato in ostetricia e ginecologia, già docente di Patologia Ostetrica presso l’università di Ferrara, è anche uno scrittore, e tutt’ora professa con immutato impegno la professione di ginecologo; Federico, è specializzato in odontoiatria, ricalcando in tal modo la secolare arte medica degli avi cerusici; Giovanni Carlo, medico veterinario, anestesiologo, già Professore ordinario di Clinica Chirurgica Veterinaria presso l’Università Federico II di Napoli, ha anche ereditato la vocazione vitivinicola di casa Vesce. Oltre alle professioni sanitarie, la famiglia traeva redditi anche dalla secolare proprietà terriera, a cavallo tra le province di Avellino e di Benevento.
I cespiti con vocazione viticola ereditati da Giovanni Carlo, hanno sede nelle contrade Case Arse e Cuorno dell’attuale comune di Venticano, che fino al 1948 costituiva una frazione del Comune di Pietradefusi. Oltre ai vigneti, Giovanni Carlo ha ereditato una passione per la scienza e la ricerca medica, in parte dal suo genitore professor Carmine Antonio, in parte dalla famiglia materna, quella di Maria Iannotti, di origine salernitana, stabilitasi già a fine ‘800 nello stato di New York. Suo padre Osvaldo, infatti, farmacista in Astoria, dopo la Prima guerra mondiale trasferì la sua famiglia in Italia, affinché Maria e i suoi tre germani acquisissero educazione e cultura italiana. Di essi, i due maschi, Nicola e Guglielmo, si laurearono in medicina e chirurgia all’università di Napoli, mentre la sorella minore Olga, sposò un medico ischitano, Piero De Luise, che la seguì a New York, dove divenne un pioniere della moderna anestesiologia.
La passione per la chirurgia e per l’anestesia rapì Giovanni Carlo, che nel 1978 conseguì (tra i primi negli USA) il Residency in anestesiologia veterinaria presso la University of Pennsylvania di Filadelfia. Educato e lusingato da grandi maestri della Penn Veterinary School, Giovanni Carlo venne orientato alla ricerca scientifica e avviato all’insegnamento di una moderna e rivoluzionaria disciplina clinica veterinaria, al tempo stesso affascinante arte medica e frontiera delle conoscenze sullo stato di coscienza dell’uomo e degli animali. Dal 1974 al 2021, Giovanni Carlo è stato maestro nelle discipline chirurgiche veterinarie di schiere di studenti presso l’università di Napoli, e mentore di molti degli anestesiologi italiani oggi affermati e apprezzati in Italia e all’estero.