I VINI
I Vini

Giovanni Carlo Vesce si dedica oggi alla creazione di vini di alta qualità ottenuti esclusivamente dalla vinificazione in purezza delle uve di aglianico di propria produzione..

Giovanni Carlo Vesce si dedica oggi alla creazione di vini di altissima qualità ottenuti esclusivamente dalla vinificazione in purezza delle uve di aglianico di propria produzione.

Al rispetto dei vigneti più che cinquantenari, delle antiche tradizioni vitivinicole e alla rigorosa selezione delle uve, Giovanni Carlo affianca le sapienti e delicate tecniche di vinificazione messe in atto dal Dr. Vincenzo Mercurio, con controlli di qualità dalla nascita al consumo.

Case Arse:

STORIA – Le uve dell’aglianico Irpinia D.O.C., Sottozona Campi Taurasini “Case Arse” provengono esclusivamente dall’antico cru sito in contrada Campoceraso del Comune di Venticano, lungo la Strada Regia delle Puglie, in seguito denominata via Appia (SS n. 7), via del grano e oggi SP 234.

Il toponimo “Case Arse“, noto anche come “Taverne Arse“, deriverebbe da locande dislocate lungo la “via del grano“, che vennero distrutte da un incendio nel XVIII secolo. Quel tratto di strada, già tracciato dai greci molti secoli prima, venne ampliato nel 1789 da re Ferdinando IV di Borbone, per collegare il Principato Citeriore con il Principato Ulteriore ed assicurare il trasporto del grano e altre derrate alimentari dalla Puglia alla capitale del Regno, Napoli. Pietradefusi costituiva così la porta d’ingresso nel Regno di Napoli per i traffici con le Puglie: superato il ponte sul fiume Calore, infatti, le merci in entrata nel Regno di Napoli venivano sottoposte al regio dazio, i cui proventi venivano devoluti dalla Universitas di Pietradefusi all’Abazia di Monte Vergine. Le taverne poi andate a fuoco, potevano ospitare e rifocillare sia uomini che animali, ed essendo strategicamente collocate ai piedi di alcune ripide salite, potevano anche offrire l’assistenza di cavalli di rinforzo per fiancheggiare quelli dei carri nell’ascesa dei viandanti e delle merci al “Passo della Serra” e alla celebre Fiera di Sant’Egidio istituita fin dal 1460.

CRU – Il vigneto “Case Arse“, denominato anche “Campo Ceraso“, insiste su un terreno vulcanico con sottosuolo argilloso ad un’altitudine di 350 mt sul livello del mare. Reimpiantato nel 1970, viene allevato ad albero come cordone speronato, con una resa di soli 50 quintali per ettaro.

Il vino “Case Arse” 2020 è un aglianico «Irpinia» sottozona Campi Taurasini ottenuto esclusivamente dalle uve del cinquantenario vigneto di Campo Ceraso, con una gradazione alcolica di 14,5 gradi. Vinificato in purezza, Case Arse è un rosso corposo, non filtrato, dal colore rosso rubino intenso, con sentori di spezie, bacche dolci e liquirizia. Al palato è gradevolmente tannico, con la caratteristica acidità dell’aglianico che gli conferisce una notevole persistenza. Gli abbinamenti ideali prevedono formaggi, carni rosse e pietanze complesse della cucina campana, ma il suo armonioso sapore ne consente l’abbinamento anche con piatti delicati dai gusti tenui.

Le tardive uve, raccolte a mano a fine ottobre 2020, sono state diraspate e immediatamente avviate alla fermentazione per 15 giorni. Dopo la maturazione e l’affinamento e in acciaio, senza alcuna filtrazione, sono state prodotte 2350 bottiglie di tale vino, numerate progressivamente e lasciate stabilizzare per almeno sei mesi.

Il vino “Case Arse” 2021 ha le medesime caratteristiche del vino “Case Arse” 2020 ma, a differenza di quello, presenta una gradazione alcolica di 15,5 % vol., ha subito una modica filtrazione all’atto dell’imbottigliamento e ne sono state prodotte solo 2000 bottiglie.

Leo Cubans

STORIA – Le uve dell’aglianico Irpinia D.O.C., Sottozona Campi Taurasini “Leo Cubans” provengono esclusivamente dall’antico cru del vigneto di Aglianico Vesce sito in contrada Cuorno del Comune di Venticano.

Il nome di questo vino deriva da quello dei vini della famiglia Vesce denominati Vini del Cubante che per molte generazioni costituivano le uve più pregiate vinificate nella cantina Vesce. Le locali starsete di aglianico e di coda di volpe, sopravvissute alla devastante infestazione di filossera dell’800, giacevano fino a pochi lustri orsono nella fertile piana del Cubante, lungo la via Traiana, una variante della via Appia che accorciava il cammino tra Roma e Brindisi. Il Cubante è una frazione del Comune di Calvi (BN) il cui nome deriva da Leo Cubans (Leone che giace).

L’antichissimo toponimo Leo Cubans si riferiva al ritrovamento di un leone disteso proprio lungo quel tratto della via Traiana, già teatro della battaglia di Benevento fra l’esercito cartaginese, condotto da Annone e quello romano, condotto dal proconsole Tiberio Sempronio Gracco (214 a.C.). Una interpretazione di tale inspiegabile avvistamento ipotizza che il felino fosse sfuggito ai suoi trasportatori durante un trasferimento di fiere catturate in Africa verso il Circo Massimo o un serraglio romano.

IL vino Leo Cubans 2020 è un aglianico «Irpinia» sottozona Campi Taurasini, con una gradazione alcolica di 14,5 gradi. Vinificato in purezza, Leo Cubans è un rosso corposo, non filtrato, dal colore rosso rubino intenso, con sentori di spezie, bacche dolci e liquirizia. Al palato è gradevolmente tannico, con la caratteristica acidità dell’aglianico che gli conferisce una notevole persistenza. Gli abbinamenti ideali prevedono formaggi, carni rosse e pietanze complesse della cucina campana, ma il suo armonioso sapore ne consente l’abbinamento anche con piatti delicati dai gusti tenui.

Le tardive uve, raccolte a mano a fine ottobre 2020, sono state diraspate e immediatamente avviate alla fermentazione per 15 giorni. Dopo la maturazione e l’affinamento e in acciaio, senza alcuna filtrazione, ne sono state prodotte solo 2350 bottiglie, numerate progressivamente e lasciate stabilizzare a partire da settembre 2021.

Il vino “Leo Cubans” 2021 ha le medesime caratteristiche del vino “Leo Cubans” 2020 ma, a differenza di quello, presenta una gradazione alcolica di 15,5 % vol., a causa del clima più arido dell’annata.  Ne sono state prodotte solo 2000 bottiglie numerate, mentre una quota sta maturando in botti di rovere per acquisire a fine 2024 la DOCG Taurasi.