Giovanni Carlo Vesce si dedica oggi alla creazione di vini di alta qualità ottenuti esclusivamente dalla vinificazione in purezza delle uve di aglianico di propria produzione..




Giovanni Carlo Vesce si dedica oggi alla creazione di vini di alta qualità ottenuti esclusivamente dalla vinificazione in purezza delle uve di aglianico di propria produzione. I terreni che egli ha gestito in maniera sostenibile per oltre quarant’anni, sono un valido esempio di biodiversità rurale, difesa e conservata mediante l’impiego razionale e tradizionale delle risorse naturali.
Al rispetto dei vigneti e delle antiche tecniche di allevamento viticolo, e alla rigorosa selezione delle uve in vendemmia, GC affianca sapienti tecniche di vinificazione gentile, il controllo della temperatura di fermentazione e la sorveglianza della maturazione del vino dalla sua nascita fino al consumo.
La vinificazione delle uve di aglianico in agro di Venticano (già Pietradefusi), compreso nell’areale del Taurasi, dà luogo a quattro tipologie di vini a bacca rossa sancite dal disciplinare dei vini d’Irpinia: “Aglianico IGT”, “Irpinia D.O.C.”, “Irpinia D.O.C Sottozona Campi Taurasini” e “Taurasi DOCG”.
Case Arse:
l’aglianico Irpinia D.O.C., Sottozona Campi Taurasini “Case Arse” proviene interamente dall’antico cru del vigneto di Aglianico Vesce sito in contrada Case Arse del Comune di Venticano, lungo la Strada Regia delle Puglie, in seguito denominata via Appia (SS n. 7) e oggi SP 234.
La selezione di uve perfette, i mosti privi di enzimi sgradevoli e di altri patogeni, determinano la produzione di un mosto di altissima qualità, con la caratteristica identità territoriale propria della D.O.C. Campi Taurasini.
Il toponimo “Case Arse” deriverebbe da locande dislocate lungo la “via del grano”, distrutte da un incendio nel XVIII secolo. Tali locande erano atte a ospitare e rifocillare sia uomini che animali in transito lungo la via dei commerci tra la Puglia e il Regno di Napoli. Quel tratto di strada, già tracciato dai greci molti secoli prima, era la porta d’ingresso nel Regno di Napoli per i traffici di merci e bestiame con le Puglie. Superato il ponte sul fiume Calore, infatti, le merci in entrata nel Regno di Napoli venivano sottoposte al regio dazio, i cui proventi erano devoluti all’Abazia di Monte Vergine. Le taverne in parola erano, come altre, diffuse e strategicamente sistemate ai piedi di alcune ripide salite che richiedevano l’assistenza di cavalli di rinforzo in aggiunta a quelli dei carri viandanti, per aiutarli a raggiungere il “Passo della Serra” e la vicina e celebre Fiera di Sant’Egidio istituita sin dal 1460.
Il vigneto “Case Arse” insiste su un terreno argilloso sabbioso con coperture piroclastiche, ad un’altitudine di 350 mt sul livello del mare. Reimpiantato nel 1970, viene allevato a cordone speronato, con una resa di 50 Quintali per ettaro.
Il vino “Case Arse” 2020 è un Aglianico D.O.C. Irpinia, sottozona Campi Taurasini, con una gradazione alcolica di 14,5 gradi. Vinificato in purezza, Case Arse è un vino corposo, non filtrato, dal colore rosso rubino intenso, con sentori di spezie, frutti rossi e liquirizia. Al gusto si apprezzano morbidi tannini con un finale lungo e persistente. Al palato è gradevolmente tannico, con la caratteristica acidità dell’aglianico che gli conferisce una notevole durevolezza e un piacente equilibrio gustativo. Gli abbinamenti ideali prevedono formaggi, carni rosse e pietanze complesse della cucina campana, ma il suo armonioso sapore ne consente l’abbinamento anche con piatti delicati dai gusti tenui.
Le tardive uve, raccolte a mano in piccole cassette a fine ottobre 2020, sono state diraspate e immediatamente avviate alla fermentazione per 21 giorni. Dopo la maturazione e l’affinamento in acciaio, senza praticare alcuna filtrazione, ne sono state prodotte 2350 bottiglie, numerate progressivamente e lasciate stabilizzare per almeno sei mesi.
Leo Cubans
l’aglianico D.O.C. Irpinia, Sottozona Campi Taurasini “Leo Cubans” proviene interamente dall’antico cru del vigneto di Aglianico Vesce sito in contrada Cuorno del Comune di Venticano, su un terreno argilloso, sabbioso, con coperture piroclastiche.
Il nome di questo vino discende da quello dei vini della famiglia Vesce, già denominati Vini del Cubante, terreni che per molte generazioni fornivano le uve più pregiate vinificate nella cantina Vesce. Le antiche starze di aglianico e di coda di volpe sopravvissute alla devastante infestazione di filossera dell’800, prosperavano nella fertile piana del Cubante, lungo la via Appia Antica che da Benevento andava Brindisi. Il Cubante è una frazione del Comune di Calvi (BN) il cui nome deriva da Leo Cubans (leone che giace). Tale antichissimo toponimo origina dal ritrovamento di un leone sdraiato, proprio lungo quel tratto della via Appia Antica teatro della battaglia fra Tiberio Sempronio Gracco ed il generale Annone (214 a.C.). Un’interpretazione di tale inspiegabile avvistamento ipotizza che il felino fosse sfuggito ai suoi trasportatori durante un trasferimento di fiere catturate in Africa verso il Circo Massimo o altro serraglio romano.
Il vino Leo Cubans 2020 è un aglianico D.O.C. Irpinia, con una gradazione alcolica di 14,5 gradi e con la spiccata identità di un Campi Taurasini. Vinificato in purezza, Leo Cubans è un rosso corposo, non filtrato, dal colore rosso rubino intenso, con sentori di spezie, frutti rossi e liquirizia. Al gusto si apprezzano prevedibili tannini, con un finale lungo e persistente. Al palato è gradevolmente tannico, con la caratteristica acidità dell’aglianico che gli conferisce una notevole durevolezza. Gli abbinamenti ideali prevedono formaggi, carni rosse e pietanze complesse della cucina campana.
Le tardive uve, raccolte a mano in piccole cassette a fine ottobre 2020, sono state diraspate e immediatamente avviate alla fermentazione per 21 giorni. Dopo la maturazione e l’affinamento in acciaio senza alcuna filtrazione, ne sono state prodotte 2600 bottiglie, numerate progressivamente e lasciate stabilizzare per almeno sei mesi.
